Dylan Dog – Il film

dylandogfilm1 Dylan Dog   Il film

Regia: Kevin Munroe
Cast: Brandon Routh, Sam Huntington, Anita Briem, Peter Stormare, Taye Diggs
Durata: 107 minuti
Produzione: Usa, 2010

Dylan Dog, un tempo investigatore dell’occulto, è oggi un anonimo detective privato specializzato in casi di infedeltà coniugali. Ragazzone belloccio dall’aria indolente, vive nel suo ufficio, indossa una camicia hawaiana e gira per New Orleans su un maggiolone nero.

Nonostante l’aiutante Marcus lo esorti di continuo a tornare ai misteri dei giorni migliori, Dylan Dog ha ormai chiuso la mitica camicia rossa a chiave nell’armadio. Troppe tenebre infestano il suo passato, troppo dolore dimora ancora nel suo cuore.

Una vita ormai da comune mortale, quella di Dylan Dog. Fino a che uno studioso di reliquie viene misteriosamente assassinato. Da un mostro, sostiene la figlia. Un mostro vero, come quelli dei vecchi tempi. Una buona ragione per tornare in campo.

Di seguito, il trailer del film di Kevin Munroe:

Vampiri, licantropi, zombies e demoni incontrano il grande Dylan Dog, di professione indagatore dell’incubo, a New Orleans, la città tradizionalmente più maledetta d’America. Un appuntamento imperdibile per ogni fan dell’occulto.

In effetti l’evento era storico e c’erano tutti i presupposti per realizzare qualcosa di memorabile. Invece il primo vero film ufficiale dedicato alla creatura di Tiziano Sclavi ha i connotati della catastrofe. Atteso per anni, frutto di diverse riscritture e di una produzione lunga e travagliata, il risultato è un prodotto spiazzante per la sua mediocrità. Tralasciando le inevitabili differenze, per la verità piuttosto importanti, con il fumetto originale, si stenta ad individuare un solo elemento di interesse durante tutta la visione.

Sin dall’inizio si intuisce la linea da “cinefumettone” per adolescenti che il regista Kevin Munroe ha voluto dare a questa versione moderna di una delle icone più famose della storia del fumetto. A tratti i toni sono addirittura da commedia: merito (se così si può dire) degli scambi di battute tra il protagonista ed il povero Marcus e della grottesca trasformazione di quest’ultimo in ignaro zombie.

Ma è ben diverso il genere che ci si aspetta da un film su Dylan Dog, ed in effetti di creature spaventose ce ne sono anche troppe, realizzate tuttavia con pacchiani e scadenti effetti speciali da serie televisiva di basso livello che non rendono loro un minimo di giustizia. Troppi megapixel, troppa gomma. La paura, oltre alla qualità, latita. A questo punto ci si chiede perché gli sceneggiatori non abbiano sfruttato maggiormente il lato psicologico, peculiarità essenziale del fumetto originale: ne avrebbe sicuramente giovato il fascino del film. La stessa domanda si può porre sulla trama: perché crearne da zero una così poco accattivante, avendo la possibilità di ispirarsi a numerose storie di qualità offerte dagli episodi su carta?

Anche i personaggi deludono. Il Dylan Dog dello schermo è ben lontano dal cupo e introverso investigatore dei fumetti. La sua versione cinematografica ha il volto inespressivo e il fisico da modello palestrato di Brandon Routh, interprete che non lascia il segno. Dov’è finito il carisma tenebroso dell’antieroe di Sclavi? L’unica vena malinconica attraversa altri occhi: quelli dello spettatore, che assiste attonito allo scempio.
L’aiutante Marcus, che per problemi legati ai diritti di immagine ha sostituito lo storico partner Groucho, avrebbe il compito di provocare qualche sorriso, e invece il suo umorismo è spesso disarmante. L’attore che lo interpreta (Sam Huntington) è per la verità l’unico ad emergere nella mediocrità generale, ma il suo personaggio resta un pesce fuor d’acqua.
A proposito dei malvagi, infine, siamo amaramente costretti a constatare che se il vampiro cattivone sembra uscito da una parodia di Blade, i licantropi impallidirebbero anche di fronte a quelli di Twilight. Leggermente più originali gli zombies, pur totalmente scevri di qualsiasi pericolosità.

Perse le atmosfere misteriose e crepuscolari del fumetto e banalizzate le problematiche psicologiche che tormentano il protagonista, qui tutto rimane in superficie.
Dylan Dog è una grande occasione persa. Non è un film dell’orrore, ma un orrore di film. Mescolato al suo interno c’è di tutto, ma alla fine ciò che resta è il nulla. E nella testa riecheggia una domanda: perché?

Alla larga.

Scena CULT: Il supermercato dei pezzi di ricambio degli zombie. Dove si possono trovare arti freschi per sostituire quelli ormai marci. Almeno fa sorridere.

Voto: *
Emoglobina: **
Battito cardiaco: *
Brividi: *

STRILLI

Vi sono diverse differenze tra il fumetto e la sua prima versione cinematografica. Innanzitutto l’azione si sposta da Londra a New Orleans, per questioni di budget. Per motivi legati ai diritti d’immagine cambiano invece i colori del Maggiolone ed il partner di Dylan Dog, originariamente Groucho, qui Marcus Adams. L’automobile è nera con inserti bianchi, anziché bianca: infatti dalla serie di Herbie in poi, al cinema i maggiolini bianchi sono esclusiva dei film Disney, che ne detiene i diritti d’autore. Nel caso dell’assistente di Dylan, la società proprietaria dei diritti d’autore della figura di Groucho Marx ha chiesto troppo denaro ai produttori del film. Nel film infine, il protagonista indossa delle Converse al posto delle classiche Clarks chiare.

Nel corso degli eventi incontriamo un vampiro di nome Sclavi: è un chiaro omaggio a Tiziano Sclavi, creatore di Dylan Dog. Un altro vampiro si chiama invece Borelli, riferimento alla Sergio Bonelli Editore, casa editrice del fumetto.

Nonostante questo sia il primo film ufficiale su Dylan Dog, esiste un altro film italiano che per anni è stato ritenuto una sua versione cinematografica non ufficiale. Si tratta di Dellamorte Dellamore di Michele Soavi (1994), anch’esso tratto da un libro di Tiziano Sclavi. La pellicola infatti ricalca le atmosfere delle storie del nostro investigatore dell’occulto ed il suo protagonista, Francesco Dellamorte, è interpretato dall’attore Rupert Everett, da sempre considerato il modello fisico da cui Dylan Dog prende le sue sembianze.

Se ti è piaciuto, terrorizzati con: Dellamorte dellamore (di Michele Soavi, 1994); Van Helsing (di Stephen Sommers, 2004); Constantine (di Francis Lawrence, 2005)

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